11/03/2022

Miraldo Beghini. All'origine c'è la forma, dal 12 marzo al 30 giugno a Palazzo Chiericati

Da sinistra: Siotto, Passarin, Grossato, Beghini

Apre sabato 12 marzo nelle sale ipogee del Museo civico di Palazzo Chiericati la mostra "Miraldo Beghini. All'origine c'è la forma", organizzata dall'assessorato alla cultura del Comune di Vicenza in collaborazione con l'associazione culturale VenetArt e Qu.Bi Gallery, e curata da Giovanna Grossato.
L'esposizione, che rientra nel progetto "Arte e Territorio", si potrà visitare fino al 30 giugno 2022, dal martedì alla domenica, dalle 9 alle 17, con ingresso libero.
Erano presenti oggi l'assessore alla cultura Simona Siotto, la curatrice Giovanna Grossato e l’artista Miraldo Beghini. La mostra è stata presentata dal direttore dei Musei Civici Mauro Passarin.

"Con l'antologica di Miraldo Beghini riprende il progetto "Arte e Territorio" attraverso il quale l’estate scorsa abbiamo presentato le opere dell'artista Romano Lotto, confermando l'attenzione dell'amministrazione comunale nei confronti della pittura come espressione artistica, riconoscendone il valore assolutamente non secondario nella vita culturale, promuovendone un'ulteriore testimonianza del ricco patrimonio di arte contemporanea presente nel territorio – ha dichiarato l’assessore alla cultura Simona Siotto -. Questa mostra si inserisce nel progetto di valorizzazione del patrimonio territoriale, rendendo omaggio ad artisti contemporanei viventi intimamente legati alla città di Vicenza. Gli spazi ipogei e gli allestimenti realizzati grazie al contributo della Fondazione Giuseppe Roi si ritrovano nuovamente ad accogliere dipinti, collage, sculture ed incisioni”.

Miraldo Beghini è un'artista vicentino, nato nel 1942, dalla lunga carriera ricca di successi, iniziata alla fine degli anni Cinquanta attraversando un periodo di tempo che ha visto compiersi nel campo dell’arte molti radicali mutamenti a livello mondiale, anche nei luoghi in cui Beghini è ed è stato attivo: la provincia di Vicenza, Venezia e il Nord Europa.
La mostra comprende una quarantina di opere realizzate tra la fine degli anni Sessanta ad oggioli, tempere e acrilici su tela, collage, incisioni e alcune sculture che segnano il percorso dell’artista con varie riflessioni legate alla forma, a prescindere dall’oggetto nelle sue declinazioni tecniche.
La mostra mette in evidenza il tema della forma che è anche quello che ha maggiormente investito l’arte di questo periodo e che nell’opera di Beghini ha trovato applicazione particolare non solo nelle varie discipline pittoriche praticate dall’artista (tra cui pittura ad olio, a tempera, ad acquerello, a fresco, collage), ma anche in quelle dell’incisione e della ceramica.
La versatilità, la curiosità sperimentale e la tecnica sono alcune delle caratteristiche della sua personalità artistica e lo hanno impegnato in varie imprese pittoriche, in importanti operazioni di grafica e in esperienze nel campo della ceramica fin dalla giovanissima età.
La mostra offre un saggio di ciascuna di queste evidenze artistiche e della loro coerenza, avvalorate da numerose esposizioni personali e collettive che a partire dalla metà degli anni Sessanta sono state proposte, apprezzate e presentate da critici, da galleristi, da altri artisti e sodali, ma soprattutto anche da personalità della cultura e della letteratura.
L’amicizia che ha legato Beghini a molti di questi personaggi, trasversale alle generazioni, costituisce anche la testimonianza di un tessuto vitale di costruttiva collaborazione e reciproco stimolo nella realtà culturale della città.
L’evoluzione del concetto di forma è tra i fattori più interessanti e portatori di innovazione dell’arte del Novecento. Fino all’estremo limite che è l’abolizione, la negazione della forma stessa. E i passaggi intermedi tra la funzione mimetica della realtà fino al totale aniconismo non sono meno avvincenti.
Il lavoro di Miraldo Beghini interpreta questa temperie artistica ed è particolarmente significativo anche in tal senso poiché, percorrendo un vasto ambito dai confini esili, dimostra come la forma occupi nel suo lavoro un ruolo fondamentale: rivendicando una legittima residenza nel mondo della realtà ma anche libera di sfidare ogni legge della sua fisica.

Miraldo Beghini è nato a Vicenza nel 1942, dove attualmente vive e lavora. Negli anni ha praticato diversi linguaggi artistici del Novecento, esponendo in Italia e all’estero. Ha frequentato vari ambienti formativi tra cui, a Venezia, lo studio di Miro Romagna a Palazzo San Stae e la Scuola libera del nudo tenuta all’Accademia da Giuseppe Santomaso. A Salisburgo ha seguito i corsi della Sommerakademie con il pittore austriaco Oskar Kokoschka e con Emilio Vedova, del quale poi è divenuto collaboratore per qualche tempo presso il suo studio e all’Accademia di Belle Arti di Venezia.
Ha fatto parte del gruppo di artisti vicentini che si identifica nell'associazione culturale ¨La Bilancia¨, con i quali ha esposto in alcune mostre a Vicenza e a Venezia. Da tali frequentazioni Beghini ha maturato un caratteristico stile carico di quell’espressionismo astratto che ancora permea le sue opere più recenti. Dal 1979 fa parte dell'Associazione Incisori Veneti. Si è dedicato a lungo anche alla ceramica artistica e alla pittura murale.

La mostra è accompagnata da un catalogo e da una guida breve dedicata ai visitatori più giovani.

Informazioni:

VenetArt: https://www.venetart.it/ - associazionevenetart@gmail.com

www.venetart.it/miraldo-beghini-all-origine-c-è-la-forma

Qu.Bi Gallery: 04441801924 - qubigallery@gmail.com

Audio

Ven02

Galleria fotografica

Da sinistra: Siotto, Passarin, Grossato, Beghini

ATTENZIONE: La notizia si riferisce alla data di pubblicazione indicata in alto. Le informazioni contenute possono pertanto subire variazioni nel tempo, non registrate in questa pagina, ma in comunicazioni successive.