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Avvocato e giudice veronese, uomo di vasti interessi culturali e appassionato collezionista, Pinali scelse Vicenza per la sua collezione (acquistata dalla vedova veneziana Dal Peder) proprio perché città “patria del loro autore”, dove – come scrive egli stesso nell’atto di donazione – “possono così alla storia dell’arte come agli studiosi artisti essere più opportunamente in pronto che altrove”.
Il corpus donato da Pinali al Museo di Vicenza conta 33 fogli di cui 17 utilizzati anche sul verso, per un totale di 50 disegni: si tratta della raccolta più importante di esemplari palladiani dopo quella del Royal Institute of British Architects (RIBA) di Londra, ricca di oltre 300 numeri appartenuti a Inigo Jones e a Lord Burlington.