La donazione Pinali: 33 disegni autografi di Andrea Palladio conservati a Palazzo Chiericati
Una raccolta che costituisce il nucleo italiano più ricco di una di una compagine di opere palladiane vastissima e che assicura alla terra d’origine del grande architetto la preziosa eredità di uno dei suoi figli più noti: la collezione Pinali, che conta 33 disegni autografi di Andrea Palladio donati nel 1838 dal collezionista veronese Gaetano Pinali alla città di Vicenza, è stata oggetto nei mesi scorsi di una mostra (30 novembre 2007-3 febbraio 2008) ospitata nelle sale della Pinacoteca Civica di Palazzo Chiericati.
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Intitolata “Da naturale inclinatione guidato ”, la mostra è stata uno degli eventi più significativi delle celebrazioni per il V centenario della nascita di Andrea Palladio. L’allestimento ha riproposto al pubblico, anche se per un periodo limitato, i fogli che erano stati ritirati dall’esposizione permanente per ragioni di conservazione. Sono state così riprese, almeno temporaneamente, le volontà del donatore, che poneva come condizione del dono l’esposizione delle opere “in apposito raccolto gabinetto ” all’interno del Museo civico vicentino all’epoca in via di costituzione.
I disegni, che costituiscono una testimonianza tra le più preziose dell’intensa attività grafica di Palladio e della sua concezione del disegno come momento fondamentale della ricerca e della pratica progettuale, sono stati restaurati per l’occasione e corredati da un nuovo catalogo realizzato dalla Silvana Editoriale, arricchito di una sezione dedicata alle indagini scientifiche.
Avvocato e giudice veronese, uomo di vasti interessi culturali e appassionato collezionista, Pinali scelse Vicenza per la sua collezione (acquistata dalla vedova veneziana Dal Peder) proprio perché città “patria del loro autore” , dove – come scrive egli stesso nell’atto di donazione – “possono così alla storia dell’arte come agli studiosi artisti essere più opportunamente in pronto che altrove” .
Il corpus donato da Pinali al Museo di Vicenza conta 33 fogli di cui 17 utilizzati anche sul verso, per un totale di 50 disegni: si tratta della raccolta più importante di esemplari palladiani dopo quella del Royal Institute of British Architects (RIBA) di Londra, ricca di oltre 300 numeri appartenuti a Inigo Jones e a Lord Burlington.
Tra i disegni, parte dei quali realizzati per l’edizione de I Quattro Libri , rientrano disegni di rilievo, tratti da Palladio dallo studio delle antichità classiche direttamente osservate nel corso di ripetuti viaggi a Roma o in altre località, come Tivoli, Pola, Ravenna, nonché disegni dall’antico copiati da originali altrui, come il noto Tempietto del Clitumno, tutti annotati di misure e iscrizioni autografe, e infine una preziosa serie di “disegni di presentazione”, redatti in forma definitiva per essere presentati ai committenti, relativi ad alcune delle grandi fabbriche veneziane progettate da Palladio: il Ponte di Rialto, la Facciata della Scuola Grande della Misericordia , un Palazzo sull’acqua .