31/03/2017

Un weekend ricco di eventi a Poetry Vicenza

Michele Gazich ed Eric Andersen

Entra nel vivo Poetry Vicenza, il Festival di poesia e musica che porterà nella città palladiana, fino al 4 giugno, un ricco programma con il meglio della poesia mondiale.

Sarà un weekend ricco di eventi quello che attende gli appassionati di poesia e di musica.

Si parte oggi, venerdì 31 marzo, alle 21. A Der Ruf, la chitarrista e cantautrice Sylvie Genovese si esibirà in una performance di musica e poesia, dal titolo Corde migranti, su brani originali di Brassens, Leon Gieco e Atahualpa Yupanqui.

Nata a Lione, dove ha conseguito la laurea in musicologia, Sylvie Genovese ha proseguito i suoi studi a Parigi dove nel 1979 si è diplomata in chitarra nella classe del Maestro Alberto Ponce. Dopo un passaggio in Bolivia, dove ha studiato le musiche e ritmi sudamericani, Sylvie si stabilisce a Roma nel 1985 attratta dal lavoro svolto da Giovanna Marini alla Scuola Popolare di Musica del Testaccio e dalla scuola stessa nata negli anni Settanta come esperienza pilota in campo europeo dove insegna tuttora. Proprio Giovanna Marini ha affermato che “Non si può dire esattamente a quale mondo musicale appartenga, ma allo stesso tempo la sua inafferrabilità ha un che di squisito. Forse è la musica di una chitarrista che si racconta? Certamente la chitarra ha una grande presenza, una chitarra colta, ricca che va dal folklore brasiliano ai compositori classici alle tarantelle meridionali italiane”.

Corde migranti è stato registrato in Svizzera, a Monthey, nel corso di una ‘residence’ d’autore presso il Théatre du Crochetan. Brani di Brassens, Leon Gieco e Atahualpa Ypanqui e inaspettate rivisitazioni di classici della tradizione italiana, alternandosi a brani di propria composizione, animano così un disegno di grande suggestione in cui è la memoria a delineare una sorta di mappa ideale dell’anima più profonda di una musicista ‘migrante’ per scelta e vocazione.

Sabato 1 aprile, ore 18.30, Palazzo Chiericati ospita l’incontro tra due poeti anglofoni molto distanti fra loro: l’inglese Jeffrey Wainwright e il caraibico Lasana Sekou che leggeranno le loro liriche accompagnati dalle musiche di Massimo Tuzza (percussioni) e Filippo Rinaldi (basso).

Nato nel 1944 nello Staffordshire, in Inghilterra, Jeffrey Wainwright è poeta, critico, e accademico. Più che alla tradizione della poesia inglese, molti vedono la sua poesia come legata alla New York School, e in particolare a Frank O’Hara e John Ashbery. Tra i suoi libri sulla poesia: Poetry. The Basics (2004) e Acceptable Words. Essays on the Poetry of Geoffrey Hill (2005). Tra i suoi principali libri di poesia: The Important Man (1971), Heart’s Desire (1978), Selected Poems (1985), The Red- Headed Pupil (1994), Out of the Air (1999), Clarity or Death! (2008), The Reasoner (2012), What Must Happen (2016).

Lasana Sekou, celebrato come la voce dell’indipendenza di San Martin (tuttora colonia di Francia e Paesi Bassi) è anche una delle voci più interessanti e provocanti di una nuova generazione di scrit-tori. I suoi lavori sono metafore di qualsiasi umanità oppressa, tesa verso un possibile riscatto. Il ritmo dei suoi versi intensifica l’idea di un divenire, di un cambiamento, della costruzione di un significato culturale comune, una coscienza nazionale inclusiva. Attraverso il perfetto equilibrio tra diversi piani narrativi, il passaggio da Standard English a Nation Language, viene creata una memoria linguistica collettiva, in cui si ritrova la lingua degli schiavi africani, dei colonizzatori europei, ma anche della dia- spora caraibica. Sekou riesce a sezionare, smembrare, ricreare un linguaggio che diviene espressione di tutti i Caraibi, ma che è fruibile anche da un pubblico universale che va ben oltre i confini di un singolo Paese. Ha pubblicato 20 volumi (poesia, saggistica, prosa, monologhi), molti tradotti in spagnolo, francese, olandese, tedesco, turco e cinese, ma non ancora in italiano.

Chiude il weekend, domenica 2 aprile, ore 18, alle Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari, la serata che vedrà protagonisti due poeti cantautori quali l’americano Eric Andersen e l’italiano Michele Gazich, i quali leggeranno le loro poesie e canteranno alcuni dei loro brani più famosi. Modera l’incontro, Marco Fazzini, direttore di Poetry Vicenza.

Michele Gazich oltre che poeta è musicista, produttore artistico, autore, compositore, scrittore di canzoni. Dopo numerose collaborazioni con artisti italiani, si è fatto apprezzare anche fuori dal nostro paese sin dagli Novanta, sia con formazioni classiche, sia legandosi al mondo dei singer-songwriter statunitensi, da Michelle Shocked a Mary Gauthier, da Eric Andersen a Mark Olson. Ha collaborato a più di cinquanta album e ha composto musiche per il teatro, tra cui Il Sogno del Fuoco (1998), in collaborazione con Il Piccolo Teatro di Milano/Teatro d’Europa, Elogio della Follia (2001) e Un Cantico (2007). Ha collaborato alla colonna sonora del film Le ragioni dell’aragosta (2007) di Sabina Guzzanti.

Eric Andersen è forse il primo cantautore moderno degli Stati Uniti. I suoi testi spaziano dalla poesia alla filosofia. Nato a Pittsburgh ma cresciuto musicalmente nella cittadina universitaria di Cambridge (Boston), Andersen si trasferì al Greenwich Village nel 1964, dove registrò quasi subito il primo album, Today Is The Highway (1965) che si componeva soprattutto di ballate d’amore dalla rara maturità. Poi, continuò nella vena romantica con l’album ’Bout Changes And Things (1966), fra una delicata poesia e un contributo alla canzone di protesta. Il riconoscimento e il successo venne per Andersen con l’album Blue River (1972), un concept di canzoni d’amore che rimangono pietre miliari del folk d’avanguardia. Dopo gli album Be True to You (1975) e Sweet Surprise (1976), osservò delle lunghe pause, e negli anni Ottanta si ritirò in Norvegia. In Europa ha pubblicato Midnight Son (1980), Tight In The Night (1984), e Istanbul (1985), colonna sonora per un film di Marc Didden.

Dopo anni di silenzio, Andersen tornò sulle scene con Ghosts Upon The Road (Gold Castle, 1988-Plump, 1995), un disco tra i più apprezzati della sua carriera. Più di recente sono arrivati gli album di canzoni e testi recitati (Beat Avenue, 2003), quello in cui rivisita alcune delle canzoni americane più liriche, e quello dedicato alla scrittura di Albert Camus (Shadow and Light of Albert Camus, 2015), in collaborazione con Michele Gazich.

Poetry Vicenza, promossa dal Comune di Vicenza - assessorato alla crescita - e dalle Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari, sede culturale e museale di Intesa Sanpaolo a Vicenza, in collaborazione con l’associazione TheArtsBox, il Dipartimento di studi linguistici e culturali comparati di Ca’ Foscari e il Festival VicenzaJazz, è diretta da Marco Fazzini.

Poetry Vicenza può inoltre contare sul supporto di otto associazioni cittadine (Spazio6, Mirror, Spazio Der Ruf-Le Cinigie, Hands, Laboratorio09, Teatro Spazio Bixio, TheArtsBox e Galla Caffè) e quattro istituti di istruzione superiore della città.

Il festival sarà ospitato nei luoghi più significativi e affascinanti di Vicenza (Teatro Olimpico, Palazzo Chiericati, Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari) e nei vari spazi delle associazioni, tutte site nel centro storico, spazi ora pronti ad accogliere 24 poeti provenienti da 10 paesi.

Programma

Sylvie Genovese. Corde migranti

Der Ruf (contra’ Porta Padova)

Venerdì 31 marzo, ore 21.00

 

Wainwright/Sekou

Palazzo Chiericati (Piazza Matteotti)

Sabato 1 aprile, ore 18.30

 

Due Poeti-Cantautori: Eric Andersen e Michele Gazich

Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari (contra’ S. Corona, 25)

Domenica 2 aprile, ore 18.00

 

Per informazioni:

Comune di Vicenza - Assessorato alla crescita > 0444 222101 > infocultura@comunevicenza.it
Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari > 800 578875 > info@palazzomontanari.com
TheArtsBox > 339.5709671 > info@theartsbox.com

Calendario eventi

 

Documenti allegati

Galleria fotografica

Jeffrey Wainwright Lasana Sekou Michele Gazich ed Eric Andersen

ATTENZIONE: La notizia si riferisce alla data di pubblicazione indicata in alto. Le informazioni contenute possono pertanto subire variazioni nel tempo, non registrate in questa pagina, ma in comunicazioni successive.