15/11/2016

Al Museo del Risorgimento e della Resistenza la biblioteca e l'archivio di Crosara

Per molti anni presidente dell'associazione nazionale Combattenti e Reduci

Da sinistra: Passarin, Bulgarini d'Elci, Crosara

Oggi la giunta ha accettato un'importante donazione al Museo del Risorgimento e della Resistenza da parte di Carlo, Giuliano e Augusto Crosara, figli del commendatore Giuseppe Crosara, per molti anni presidente dell'associazione nazionale Combattenti e Reduci.

La famiglia Crosara ha, infatti, espresso la volontà di donare al museo di villa Guiccioli, istituto al quale Crosara era molto legato, la biblioteca e l'archivio a lui appartenuti.

A comunicare la notizia erano presenti il vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d'Elci, il conservatore del museo del Risorgimento e della Resistenza Mauro Passarin e Carlo, uno dei tre figli del commendatore Crosara.

Nel ringraziare la famiglia Crosara per la sensibilità dimostrata nei confronti della città di Vicenza, il vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d'Elci ha affermato: "La donazione costituisce per Vicenza una testimonianza di rilevante interesse per un arricchimento delle raccolte storiche del Museo del Risorgimento e della Resistenza. Un ulteriore segno che dimostra come le iniziative sostenute in occasione del Centenario della Grande Guerra servano anche a tener viva l'attenzione dei cittadini verso le nostre istituzioni, coinvolgendoli nell'accrescimento del patrimonio di memoria e di valori".

La donazione è ancora più significativa in questo periodo – ha aggiunto il vicesindaco Bulgarini – che vede il Museo del Risorgimento e della Resistenza impegnato nella mostra allestita a Palazzo Chiericati. Le stesse collezioni del Chiericati derivano in larghissima parte da elargizioni”.

Le donazioni sono la linfa vitale dei musei civici di Vicenza, che nascono, vivono e sono continuamente alimentati da questi gesti di grande generosità – ha sottolineato il conservatore del museo del Risorgimento e della Resistenza Mauro Passarin –. Siamo onorati di ospitare nel nostro museo, al quale, tra l'altro, Crosara era molto legato, questa piccola cattedrale, che trovava dimora in una stanza quasi inaccessibile della casa del commendatore. Si tratta di una raccolta importante in quanto Crosara, nato nel 1921 e morto a 93 anni, non solo ha collezionato materiali di rarità e di pregio, con libri inediti degli anni venti, ma è stato anche protagonista di quelle vicende”.

Siamo contenti che il Comune abbia accolto la nostra richiesta di lasciare in eredità il materiale raccolto da nostro padre alle giovani generazioni – ha dichiarato Carlo Crosara – Si tratta di manoscritti originali, corrispondenza, disegni dei reduci dai lager nazisti, mappe militari della prima e seconda guerra mondiale, copie di giornali, volantini che a partire dagli ultimi dell'800, attraversano il periodo della Resistenza per arrivare al conferimento della seconda medaglia d'oro al valor militare. Nel passare in rassegna tutto questo prezioso materiale ci ha colpito il trasparire della sofferenza di chi scriveva, la brutalità della guerra, il desiderio di pace. Dedichiamo questa raccolta ai giovani come gesto di trasmissione culturale di tutto ciò che riguarda la guerra da parte di chi l'ha vissuta in prima persona”.

Si tratta di centinaia di libri, molti di quali editi negli anni '20 e '30, tra cui sono conservati pezzi di particolare pregio e rarità.

A questo si aggiungono: una sezione di carte geografiche risalenti al primo conflitto mondiale, diplomi e medaglie commemorative, giornali dell'epoca, e documentazione raccolta a titolo personale da Giuseppe Crosara riguardante l'associazione Combattenti e Reduci,  istituita proprio alla fine del primo conflitto mondiale nel 1919 dai reduci della Grande Guerra, della quale l'amministrazione comunale è impegnata in questi mesi a commemorare il Centenario.

Dal 1919 l'associazione ha continuato a tutelare i diritti degli ex combattenti rimasti feriti durante le guerre, il culto della patria, dei caduti e della loro memoria, la difesa delle istituzioni morali e democratiche, l'affermazione della giustizia e del mantenimento della pace dei popoli, il riconoscimento dei diritti dei combattenti, la difesa dei diritti da essi acquisiti e l'assistenza ai propri associati per superare le difficoltà della vita.

Nei prossimi giorni verranno portati al museo circa 30 scatoloni contenenti il materiale donato che sarà, quindi, analizzato e catalogato in modo da entrare a far parte del patrimonio culturale della città.

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Da sinistra: Passarin, Bulgarini d'Elci, Crosara Da sinistra: Passarin, Bulgarini d'Elci, Crosara

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