18/05/2015

Museo Naturalistico Archeologico, un orto didattico per parlare di alimentazione

Per i bambini che parteciperanno alle attività del museo e ai centri estivi

Nell'ambito degli eventi culturali di approfondimento delle tematiche di Expo Milano “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”, che si è aperto lo scorso 1 maggio, anche il Museo Naturalistico Archeologico di Vicenza ha voluto portare il proprio contributo sul tema dell'alimentazione, strutturando un apposito percorso didattico, per far conoscere più da vicino alcuni aspetti legati al cibo.

Nel piccolo cortile che affianca il Museo, lungo contra' S. Corona - visibile anche dall'esterno, guardando oltre il muro a destra dell'entrata - è ora infatti possibile visitare un orto nel quale sono state messe a dimora alcune piante che costituivano la base alimentare in epoca romana: piante aromatiche, ortaggi, alberi da frutto e alcune varietà di grano.

Ai reperti del Teatro Berga, esposti al Museo nel percorso dedicato alla Vicenza romana, si aggiunge ora l'orto “romano” che permetterà, ovviamente nei periodi stagionali adatti, di seguire la crescita e la maturazione di questi prodotti, propri della dieta antica, permettendo anche di riflettere sull'evoluzione del nostro modo di mangiare, su quanto, ad esempio, abbiano influito sulla nostra dieta i nuovi alimenti provenienti dalle Americhe o quelli arrivati a noi attraverso le migrazioni più recenti.

I frutti di questo orto saranno preziosi anche per esperienze didattiche dirette: il grano prodotto verrà utilizzato nelle attività dei centri estivi che saranno ospitati al Museo Naturalistico Archeologico dal prossimo mese di giugno. I bambini avranno la possibilità inoltre di sperimentare come veniva raccolto il grano e come venivano usate le macine a sella per trasformare i chicchi raccolti in farina per pane e focacce.

L'orto sarà permanente e potrà essere impiegato nelle attività formative per far conoscere l'evoluzione del mondo agricolo e dell'alimentazione, i commerci e la conservazione dei prodotti alimentari nel mondo antico.

Le specie coltivate rappresenteranno anche un interessante strumento didattico non solo per chi parteciperà ad attività archeologiche, ma anche per chi vorrà approfondire la botanica, le tecniche di coltivazione, la stagionalità di frutta e verdura, con la capacità di distinguere se di una cipolla o di una carota si mangia il frutto, il fusto o la radice.

Il nuovo percorso avrà infine il duplice merito di avvicinare i bambini alla terra, in modo da far comprendere anche ai più piccoli le fatiche richieste per produrre il cibo e portarlo sulle nostre tavole, e insieme di consentire la valorizzazione di uno spazio del Museo altrimenti poco fruibile.

www.museicivicivicenza.it

 

 

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