12/05/2015

Drappo nero sulla Basilica per dire no allo scempio dei beni Unesco

Vicenza aderisce alla campagna contro la distruzione attuata dall'Isis

Jacopo Bulgarini d'Elci

Basilica Palladiana listata a lutto da venerdì 15 a domenica 17 maggio. Un drappo nero, alto 14 metri e largo 2, riportante lo slogan “La Bellezza non si distrugge. Salviamo i Siti UNESCO, Patrimonio dell’Umanità”, borderà il monumento simbolo di Vicenza come le altre più significative ed emblematiche vestigia del Patrimonio Unesco italiano, per testimoniare lo sgomento di fronte alla sistematica e brutale distruzione di beni storico-culturali in Medio Oriente - molti dei quali inclusi nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'Umanità - ad opera dell'Isis.

L'Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale Unesco, di cui Vicenza fa parte, ha infatti deciso di aderire all'iniziativa internazionale “#unite4heritage” per manifestare il cordoglio per le vittime civili e lo sdegno della comunità internazionale per lo scempio di un patrimonio che rappresenta l'identità culturale di un intero popolo e appartiene all'umanità.

“È un importante atto simbolico, un gesto politico, non solamente culturale, la lotta a viso aperto contro la logica intimidatoria di fanatici che sotto il vessillo dell’Isis distruggono siti archeologici e capolavori d’arte di un passato millenario – commenta il vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d’Elci - È inaudito che i monumenti si scoprano d’improvviso vulnerabili per mano di gruppi armati che giocano l’alibi offerto dalla fede e che sono portatori di una visione del mondo inaccettabile. Chi distrugge il passato ha un'aberrante idea del presente ed è fautore di un futuro inquietante. Questa mobilitazione internazionale - questo drappo nero, con cui a Vicenza fasciamo la Basilica Palladiana e, altrove nel mondo, altre centinaia di capolavori - è una testimonianza importante a difesa di patrimoni culturali e storici inestimabili, perché il passato è la chiave per costruire futuro. E' il nostro modo per affermare che non ci pieghiamo a quel ricatto”.

Il sito dell’UNESCO dedicato alla protesta è http://www.unite4heritage.org/. L’indirizzo Twitter della campagna UNESCO è #unite4heritage.

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