Fascismo, II Guerra Mondiale, Resistenza
Resistenza
Con l'autunno 1943 iniziò la resistenza armata che, nonostante i bandi, i rastrellamenti, le rappresaglie, non si concluse che nell'aprile - maggio 1945 con l'insurrezione generale e la liberazione. Nel giro di 20 mesi, la resistenza nel Vicentino, collegatasi rapidamente con gli alleati vide gli sparsi nuclei iniziali trasformarsi in battaglioni, in brigate, in divisioni. La lotta armata nella provincia di Vicenza venne per larga parte sostenuta da quattro grandi formazioni: le divisioni Pasubio, Garemi, Ortigara e Vicenza. Nelle Valli del Chiampo, al confine tra le provincie di Vicenza e di Verona, si formarono nel corso dell'inverno 1943-44 i primi nuclei della Pasubio.
Uno degli aspetti essenziali della guerra partigiana, qualche volta messo in ombra dalla più suggestiva idea della guerra di masse, fu costituito dall'opera di sabotaggio sulle linee di comunicazione, sulle caserme, sui depositi del nemico. Nell'inverno del 1944-45 e nella primavera successiva, attorno al nucleo primigenio, che non rinunciò mai alla sua specialità, vennero ad aggregarsi non poche formazioni di pianura a carattere territoriale sicchè il 2 aprile si potè dare vita alla Divisione Vicenza, articolata sulle brigate Argiuna, Battisti, Damiano Chiesa, Martiri di Grancona, Rosselli, Segato e Silva, formazione interpartitica cui si deve il merito della liberazione della città e di una larga fascia della pianura circostante. Accanto alla Resistenza politica ed alla Resistenza militare e di esse non meno importante, va collocata la Resistenza civile. Il prezzo di questo consenso, ben noto d'altronde alle autorità di occupazione, fu purtroppo pagato in termini di dure e crudeli rappresaglie che accomunarono le sofferenze delle popolazioni ed i colpi che i rastrellamenti infersero ai partigiani combattenti. Il 10 aprile 1945 ebbe inizio il ciclo operativo che portò alla liberazione della provincia nel duplice intento di stringere in un cerchio di fuoco le città più importanti, e di interrompere le vie della ritirata al nemico. A conclusione del ciclo, l'assunzione dei poteri da parte del C.L.N. (Comitato di liberazione Nazionale) provinciale segnò il ritorno della libertà dopo la lunga notte della tirannia.
Partigiani in marcia verso Lusiana
Telefono da campo tedesco, a quattro linee