La Prima Guerra Mondiale
L' Esercito Italiano prese l'iniziativa delle operazioni imponendo al nemico le 11 battaglie dell'Isonzo che ridussero l' Esercito Austroungarico al limite del collasso. Da parte loro gli Imperiali condussero nel 1916 una pesante offensiva sul Pasubio e sull'Altopiano d'Asiago che avrebbe consentito, se riuscita, di irrompere nella pianura veneta. Questa affascinante regione montuosa dal Pasubio al Grappa proprio in coincidenza con gli attuali confini della provincia di Vicenza condizionò per lunghi mesi dal 1915 al '18 l'andamento del conflitto italo-austriaco. Tale affermazione non sembri azzardata o esagerata: chiunque conosca o analizzi seriamente gli sviluppi della operazioni belliche sul fronte italiano, non tarderà a capire l'importanza determinante che poteva avere e in molti casi ebbe come nella zona chiave dell'Altopiano di Asiago, il possesso di tali posizioni.
Ciò dunque spiega l'accortezza e lo straordinario accanimento con cui gli austroungarici vollero mantenere il controllo di tali preziose soglie e si spiega altresì l'ostinazione con cui da parte italiana si tentò di riconquistarle. Vicenza città di confine, con il fronte a poche decine di chilometri fu dichiarata zona di guerra già il 23 maggio del '15 assieme all'intero territorio provinciale; ciò che comportò immediatamente l'oscuramento notturno del capoluogo, e di tutti i centri abitati. Questa offensiva austriaca non solo fu bloccata, ma con l'abile manovra per linee interne fu attuata sul fronte isontino una offensiva che portò alla liberazione di Gorizia (agosto 1916).
Artiglieria da Marina austriaca, cal. 305 mm