Risorgimento e il '48 vicentino
Il fallimento dei moti insurrezionali anti-austriaci del 1821 e 1831 e la repressione, lungi dal decapitare il movimento liberale come era nei voti degli Asburgo, accelerarono la formazione di un'opinione pubblica elitaria.
L'avventurismo che aveva caratterizzato l'azione di gruppi settari fu sostituito da una diversa coscienza degli obiettivi da raggiungere e dal nemico da abbattere.
Il 1848 fece esplodere in Lombardia e nel Veneto la rivolta cui non mancavano consistenti motivazioni. La mancanza della libertà gravava particolarmente sulla borghesia intellettuale e professionale e sulla aristocrazia più illuminata. Risultava isterilita la vita politica, tarpata ogni attività culturale men che conformista e ciò in stridente contrasto con le vicine nazioni d'oltralpe dove il liberalismo si andava affermando sempre più nelle istituzioni e nel costume politico.
In concomitanza ed in conseguenza degli avvenimenti europei e della notizia della Rivoluzione scoppiata a Vienna nel Marzo del 1848 insorsero le città di Milano, Venezia ed altre città del Lombardo-Veneto. Le guarnigioni austriache si ritirarono velocemente nelle sicure fortezze del Quadrilatero.
Pietro Negrisolo (Nove, Vicenza 1813 - Vicenza 1890) Storia vicentina. Maggio 1848