Età del ferro a Vicenza
VI sec. a.C. - metà I sec. a.C.
Il nucleo urbano di Vicenza si formò nel corso del VI sec. a.C., in posizione strategica in un’ansa del fiume Astico e presso la confluenza con il Retrone.
Le lamine votive di bronzo da piazzetta S. Giacomo, presso corso Palladio, costituiscono il ritrovamento più importante e documentano l’esistenza nel cuore della città di un importante santuario, frequentato dalla fine del V sec. a.C. alla romanizzazione (I sec. a.C.).
Molte lamine sono dischetti ritagliati con decorazioni geometriche, altre raffigurano a stampo, a sbalzo e a incisione parti del corpo malate e, soprattutto, uomini e donne che a vario titolo frequentavano il santuario.
Le raffigurazioni più numerose sono quelle di uomini armati e donne velate, ritratti durante i riti di iniziazione; sono presenti inoltre uomini e donne nudi, dignitari, sacerdoti e sacerdotesse, fanciulle che offrono libagioni o giocano a palla, atleti, un cavaliere.
Un esemplare di tavoletta alfabetica, riproduzione su lamina di sillabari realmente usati, documenta l’insegnamento della scrittura all’interno del santuario.
Tra i materiali dall’abitato preromano si segnalano i depositi votivi di vasi miniaturistici da contrà Pasini e dall’area di S. Corona e un frammento di alare conformato a testa di cavallo con decorazione incisa, anch’esso dall’area di S. Corona.