Incisioni, acquerelli e una scultura donati al Museo civico di Palazzo Chiericati

Dagli artisti artisti Maria Chiara Toni e Vladimiro Elvieri e da Fernando Rigon Forte
Data:

13/03/2025

Ritratto dell’attore trevigiano Francesco (detto Cesco) Baseggio, produzione dello scultore e ceramista bassanese Danilo Andreose (1922-1987)©Musei civici di Vicenza -Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)

Il Museo civico di Palazzo Chiericati ha acquisito due donazioni. La prima consiste in un nucleo di opere su carta, 78 incisioni e due acquerelli, degli artisti Maria Chiara Toni e Vladimiro Elvieri, corredato da una serie di pubblicazioni relative alla loro attività artistica donati dagli artisti stessi.

La seconda riguarda una scultura veneta in bronzo del ‘900, con il ritratto dell’attore trevigiano Francesco (detto Cesco) Baseggio, produzione dello scultore e ceramista bassanese Danilo Andreose (1922-1987), donata da Fernando Rigon Forte, insigne studioso d’arte veneta, già direttore dei Musei Civici di Vicenza e suo rinomato sostenitore.

«Le donazioni recentemente formalizzate non rappresentano solo quell’arricchimento costante delle raccolte d’arte, che è tra gli scopi statutari di un museo, soprattutto sul fronte della piena rappresentazione della storia artistica della città e del suo territorio, ma sono la prova evidente di come esse siano spesso generate e sollecitate dalle buone pratiche espositive e dall’ampliamento delle collezioni permanenti dei nostri musei – commenta l’assessore alla cultura Ilaria Fantin -. Siamo dunque sempre più convinti che la recente apertura dell’Ala Roi del Museo Civico di Palazzo Chiericati, che sta avendo un grande riscontro tra i cittadini e i visitatori, in crescita con l’esposizione di circa 350 opere d’arte restituite alla città, farà da volano per ulteriori donazioni e lasciti. Il Museo Civico di Palazzo Chiericati si qualifica in modo sempre più evidente come il museo della storia della città di Vicenza e del suo territorio, nello spettro più ampio delle sue connotazioni artistiche, culturali, economiche, materiali».

Relativamente alla prima donazione, i due artisti, Vladimiro Elvieri e Maria Chiara Toni, l’uno scledense, l’altra d’origine mantovana, noti internazionalmente nell’ambito delle arti grafiche, sono legati al gruppo di incisori del “Torchio Thiene”, diretto da Armando Martini, stampatore ed editore, che fin dai primi anni Settanta si è distinto per la ricerca e la sperimentazione, soprattutto in campo calcografico, divenendo un punto di riferimento per artisti italiani e stranieri. Larga parte della loro produzione grafica, nota e valorizzata da mostre italiane e internazionali, si conserva in esemplari di scelta tiratura al Museo Civico Ala Ponzone di Cremona, presso il quale i due artisti hanno organizzato e curato, dal 1999 al 2019, la Rassegna biennale internazionale di incisione “L’arte e il torchio”, e in altre importanti raccolte italiane e internazionali. I due artisti hanno recentemente esposto la loro produzione di maggior rilievo nella mostra monografia Sogni di luce presso la Galleria Civica di Uzice in Serbia, nell’ambito dei programmi “Uzice – Capitale della Cultura in Serbia 2024” con il sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura di Belgrado.

La selezione per i Musei Civici di Vicenza è tratta dalla loro vasta produzione calcografica scalabile tra 1977 e 2023, tenendo conto della rappresentatività estesa delle loro tecniche sperimentali. Molte incisioni sono realizzate con metodi messi a punto dagli stessi autori, come la tecnica Goetz, rivisitata attraverso l’uso della polvere di pomice al posto del “tradizionale” carborundum, e della puntasecca su plexiglas, adottata fin dal 1975 nella stamperia del Torchio Thiene e ampiamente sperimentata da parte di entrambi gli artisti.

La seconda donazione è testimonianza certa e di grande interesse della produzione dello scultore e ceramista bassanese Danilo Andreose (1922-1987), che fu allievo di Luciano Minguzzi, Arturo Martini e Alberto Viani all’Accademia di Belle Arti di Venezia e molto lustro diede al territorio vicentino e bassanese, soprattutto nell’ambito della ceramica artistica. Un approdo dunque di un’opera significativa dell’attività di uno scultore e ceramista di grande rilievo dell’arte veneta che reca l’effigie di una figura di primo piano nella storia del teatro italiano, in particolare in lingua veneta, la cui carriera è collegata al Teatro Olimpico, dove Cesco Baseggio trionfò in numerosi spettacoli.

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Ultimo aggiornamento:

13/03/2025 10:22