Museo Civico di Palazzo Chiericati

esterno Palazzo Chiericati

Dal 1855 Palazzo Chiericati è la sede storica del Museo Civico. Il palazzo è stato progettato nel 1550 da Andrea Palladio per Girolamo Chiericati, ed è stato completato alla fine del secolo XVII. Il Comune di Vicenza lo acquisì nel 1839, con l’intenzione di raccogliervi le civiche collezioni d’arte. Restaurato e ampliato dagli architetti Berti e Miglioranza, il Museo civico fu inaugurato il 18 agosto del 1855.

 

Il palazzo

Al piano terra del palazzo palladiano si possono notare le cinquecentesche decorazioni ad affresco opera di Domenico Brusasorzi (Sala del Firmamento e Sala d’Ercole) e Battista Zelotti (Sala del Concilio degli Dei), impreziosite dagli stucchi bianchi e dorati di Bartolomeo Ridolfi e dai motivi a grottesche di Eliodoro Forbicini.

Palazzo Chiericati, Sala del Firmamento
Palazzo Chiericati, Sala del Firmamento

Al piano nobile si possono invece ammirare, nella parte cinquecentesca, gli affreschi di Domenico Brusasorzi (Sala delle Virtù Civili) e Battista del Moro (Sala della Colonna Traiana), mentre nella parte seicentesca spiccano i soffitti che ospitano, fra una profusione di stucchi bianchi e dorati, alcune tele di Cristoforo Menarola (Apoteosi della famiglia Chiericati e tondi con figure allegoriche) e Bartolomeo Cittadella (Apollo sul Parnaso con la lira e cinque Muse e altre quattro Muse agli angoli).

 

Il piano interrato, riaperto nell’ottobre 2012, ha riportato alla luce le fondamenta delle antiche “casette Chiericati” risalenti al XIV e XV secolo, oltre agli ambienti un tempo dedicati alla servitù come le cucine e le cantine, dove ancora oggi si vedono il camino, il pozzo, la scala delle botti) Sempre al piano interrato è inoltre visibile la roggia del Collo, ramo secondario del Bacchiglione coperto con volta a botte risalente al XIII secolo, che delimitava a ovest l’area cosiddetta dell’Isola, dove sorge Palazzo Chiericati.

Palazzo Chiericati, Piano interrato
Palazzo Chiericati, Piano interrato, foto di Saverio Bortolamei

 

Breve storia del museo

Nel 1820 la Città di Vicenza ottenne in deposito dalla Congregazione di Carità alcune opere che provenivano dalla Chiesa Di San Bartolomeo, in procinto di essere trasformata in Ospedale Civile. Quelle opere, poi acquistate dal Comune, divennero quindi il primo nucleo delle collezioni artistiche civiche.

A questa acquisizione seguiranno, negli anni immediatamente successivi, molte altre donazioni e lasciti: tra i più importanti ricordiamo il legato di Paolina Porto Godi di 90 dipinti (1825-1831), il legato Girolamo Egidio di Velo, che comprendeva anche i reperti archeologici provenienti dalle Terme di Caracalla (1831), il legato Carlo Vicentini dal Giglio di ben 364 dipinti (1834) e il legato dei 33 disegni di Andrea Palladio donati da Gaetano Pinali (1838).

Nel 1835 le opere, fino ad allora conservato del Palazzo Municipale accanto alla Basilica Palladiana, furono trasferite nel Salone dei Rossi a San Marcello (ora Aula Magna del Liceo Pigafetta), ma fin da subito si capì che anche quello spazio non poteva essere sufficiente ad ospitare le raccolte civiche, destinate ad aumentare sensibilmente.

Fu così che venne acquistato nel 1839 Palazzo Chiericati, che all’epoca versava in uno stato di forte degrado. Restaurato e ampliato dagli architetti Berti e Miglioranza, il Palazzo aprì al pubblico nella nuova veste di Museo civico il 18 agosto del 1855.

Il nuovo Museo Civico di Palazzo Chiericati ospitava collezioni artistiche, naturalistiche, archeologiche e, a partire dalla fine dell’Ottocento, anche le collezioni storiche, giunte nel patrimonio civico grazie al primo dono di Gabriele Fantoni nel 1893.

Il costante incremento delle raccolte, che continua ancora oggi grazie alla munificenza di cittadini e mecenati, portò il Comune all’acquisto di Villa Guiccioli Ambellicopoli nel 1936, dove furono spostate le collezioni storiche.

La sezione di Storia naturale, inizialmente conservata nel palazzo attiguo al Chiericati (odierna ala novecentesca), fu bombardata nel 1945 e riaperta nel 1958. Le raccolte furono poi trasferite nel 1991, assieme a quelle archeologiche, nel complesso dei Chiostri di Santa Corona. Da allora Palazzo Chiericati è la sede designata a conservare le collezioni artistiche (pittura, scultura, grafica, numismatica, tessuti, arti applicate).